Courtney Pine
“Ho confrontato i miei microfoni sE con i “classici” che costano tre o quattro volte tanto, e mi sono accorto che gli sE non solo reggono il confronto con i marchi storici, ma spesso suonano anche meglio...i microfoni sE sono i veri classici di oggi...sono microfoni per coloro che hanno a cuore la musica”
Courtney Pine è una vera leggenda vivente del jazz britannico. In quasi un quarto di secolo di carriera, ha suonato con molti grandi del jazz, ha vinto il prestigioso Mercury Award, un MOBO, un OBE e un CBE come riconoscimento per il suo contributo alla comunità nera e al jazz. Nessuno meglio di Courtney Pine incarna la trasformazione epocale che ha attraversato la scena jazz inglese negli ultimi vent’anni. Il sassofonista è il capostipite di una nuova generazione di musicisti straordinari e innovativi che hanno scelto di dedicare il proprio talento alla musica jazz, in qualsiasi forma.
Il suo album d’esordio ‘Journey to the Urge Within’ del 1987 è il primo disco di jazz serio ad essere mai entrato nella Top 40 in Gran Bretagna, vincendo anche un disco d’argento. Un traguardo storico nella storia del jazz d’oltremanica che ha permesso a Courtney Pine di affermarsi come figura di riferimento nella scena jazz inglese e per molti giovani musicisti di colore.
Tra la partecipazione al concerto a Wembley per l’ottantesimo compleanno di Nelson Mandela e il premio CBE ricevuto nel 2009, Pine si è affermato come artista di calibro internazionale: prima il 14° posto nella US Billboard nel 1992 con l’album del 1990 ‘Closer to Home’, poi la pubblicazione di ‘Within the Realm of our Dreams’, registrato a New York con la partecipazione di talenti americani come Charnett Moffett, Jeff Watts e Kenny Kirkland. L’uscita dell’album, in combinazione con la serie di concerti tenuti in USA e UK con una “all star band” americana, ha contribuito a consolidare la sua fama internazionale.
I suoi dischi pubblicati con la PolyGram dal ’95, e ultimamente con Destin-e Records, sono stati una scia ininterrotta di successi, e Pine ha collaborato con i nomi più importanti del panorama musicale tra cui Cassandra Wilson, Carleen Anderson e Roni Size. ‘Modern Day Jazz Stories’ ha anche vinto il prestigioso Mercury Music Prize per miglior album nel 1996, e Courtney ha vinto il premio MOBO (Music Of Black Origin) per due anni di fila come miglior album jazz nel 1996 e nel 1997.
Oltre ad una lunga carriera di successi discografici, oggi Courtney Pine conduce anche il suo personale programma radiofonico ‘Jazz Crusade’ per BBC Radio 2. Ha debuttato come direttore musicale per la BBC al Windrush Gala Concert e ha diretto dei ri-arrangiamenti eseguiti dalla sua band di all-stars per il concerto di Londra trasmesso in diretta televisiva. Ha anche composto la colonna sonora per la seconda parte del documentario realizzato dalla BBC su Nelson Mandela: ‘Mandela - A Living Legend’, e il suo storico concerto ‘Jazz Britannia’ al Barbican è stato trasmesso dalla BBC all’interno dell’omonima serie.
Nel 2000 l’emittente LWT ha dedicato alla carriera di Courtney Pine una puntata del South Bank Show girata a Londra, New York e in Jamaica, che è stata vista da oltre un milione di telespettatori.
Nel circuito live Courtney Pine è davvero un veterano che può vantare più di 25 anni di tour. Ha suonato in tutto il mondo - dal palco principale del festival di Glastonbury all’atmosfera intima del Blue Note di Tokyo - e continua a suonare ovunque con la sa prestigiosa band.
Come riconoscimento per la sua carriera e il suo contributo alla black community e alla musica jazz, Courtney ha ricevuto un premio O.B.E. all’interno dei New Year’s Honors del 2000. Inoltre è stato nominato miglior sassofonista britannico ai Ronnie Scott’s Jazz Awards del 2007 e ha vinto il premio per miglior disco jazz agli Urban Music Awards. Courtney ha ricevuto anche un CBE nei New Years Honours del 2009.
Abbiamo scambiato a Londra due chiacchiere con Courtney, parlando in particolare del suo legame con il marchio sE.
Sei una leggenda vivente del jazz...il segreto del tuo successo in due parole?
“Sono gli altri musicisti, il talento che ognuno mette nel suo strumento e la sua esperienza personale!”, dice Courtney, come sempre molto schivo riguardo i suoi meriti personali.
Per catturare questo talento musicale Courtney usa tra le altre cose Sibelius, monitor KRK VXT4 e, naturalmente, una selezione dei suoi microfoni sE Electronics preferiti.
“Il mio preferito in assoluto per il suo carattere unico è l’sE Rupert Neve RNR1 Ribbon Mic. Ho appena iniziato ad usarlo e l’ho trovato davvero sorprendente...un classico moderno...per registrare i legni è semplicemente imbattibile”.
“Uso poi l’sE4400a praticamente in tutte le sessioni di registrazione. È estremamente flessibile e affidabile, con una resa onesta e un suono aperto. L’ho usato praticamente su qualsiasi strumento, dal mandolino alle congas, dal triangolo al pianoforte acustico, e mi ha permesso di registrare tutti questi timbri e registri diversi senza alcun problema”.
Perché scegli sempre di usare i microfoni sE?
“Al giorno d’oggi i musicisti sono in grado di dare alle loro composizioni esattamente il suono che cercano, e dunque è assolutamente necessario avere un microfono di cui potersi fidare. La mia collezione di microfoni sE mi consente di registrare i diversi strumenti in maniera estremamente precisa e dettagliata, e questo non solo ha fatto sì che le mie composizioni sviluppassero un suono personale nel corso degli anni, ma ha anche permesso a me di ottenere un sound personale grazie al costo contenuto, alla qualità e alla flessibilità dei miei microfoni...invece di usare solo uno o due trasduttori estremamente costosi e dal nome altisonante, sono riuscito ad ottenere la stessa qualità e le stesse prestazioni con microfoni costruiti a mano che costano molto, molto meno. E questo mi ha permesso di acquistare e utilizzare molti più microfoni che in passato, e dunque di sperimentare e raffinare il mio suono in una vasta gamma di strumenti e stili musicali”.
Puoi farci qualche esempio dei lavori in cui hai utilizzato questi microfoni?
“Ho usato i miei microfoni in tutti i dischi che ho registrato negli ultimi anni, e anche nelle colonne sonore, tra cui “It Was an Accident” nel CD di Omar Puente, ‘From There to Here’, ‘Pad Up’ di Cameron Pierre e attualmente su ‘Radio Jumbo’, e per i miei lavori ‘Resistance’, ‘Transition in Tradition’, ‘Europa’, oltre a varie altre session a cui ho collaborato nel mio studio...mi porto dietro i microfoni anche quando registro in giro, ad esempio per le BBC ‘In Sessions’”.
“Sarebbero fin troppi gli esempi da citare in cui avere a disposizione certi microfoni in tempo avrebbe davvero fatto la differenza per una session, ma la recente aggiunta al mio setup del RNR1, arrivato nel bel mezzo delle registrazioni del mio ultimo CD ‘Europa’, mi ha costretto a ri-registrare tre brani perché nelle tracce registrate con l’RNR1 il mio clarinetto basso ha un suono incredibilmente reale!”
A quali progetti stai lavorando in questo momento?
“Sto lavorando al nuovo CD ‘Radio Jumbo’ del chitarrista dominicano Cameron Pierre, un album di chitarra ‘Zouk’ caraibica; molte percussioni, pianoforte, batteria acustica e quartetto d’archi... niente macchine! Sarei davvero felice se sE Electronics iniziasse a realizzare degli approfondimenti su come gli artisti jazz utilizzano i microfoni in registrazione; scelta, applicazione e risultati... ad esempio, io uso un microfono sE a nastro sugli overhead della batteria perché trovo che dia al kit un suono molto ‘caldo’ quando viene missato ai microfoni più direzionali, e allo stesso tempo dà molto respiro ai piatti”.
In effetti è proprio quello che sE Electronics sta per fare, presentando un nuovo programma didattico realizzato in collaborazione con alcuni dei più importanti nomi del settore musicale...l’idea è quella di offrire agli utenti finali uno sguardo approfondito, e molti consigli, sul processo di registrazione. Siamo convinti che non sia di grande aiuto dire alle persone ‘fai questo, questo e quest’altro e avrai sempre un suono di chitarra meraviglioso’ perché la musica dovrebbe essere fatta di creatività, sia quando si suona che quando si registra o si produce...speriamo che la possibilità di ascoltare come produttori, tecnici del suono e artisti professionisti abbiano utilizzato i microfoni per ottenere determinati suoni sia d’ispirazione per provare soluzioni nuove e diversi nelle proprie registrazioni.
Se dovessi riassumere sE in poche parole?
“Ho confrontato i miei microfoni sE con i “classici” che costano tre o quattro volte tanto, e mi sono accorto che gli sE non solo reggono il confronto con i marchi storici, ma spesso suonano anche meglio...i microfoni sE sono i veri classici di oggi...sono microfoni per coloro che hanno a cuore la musica”