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Sala Millenium Falcon di Cinecittà: Studio Sound Service sceglie monitor Genelec per il progetto

In questa intervista esclusiva, Donato Masci di Studio Sound Service ci guida nel mondo dell'audio immersivo e del Dolby Atmos. Scopriamo come Studio Sound Service, utilizzando i prestigiosi audio monitor Genelec, ha trasformato la storica Sala A di Cinecittà nel progetto "Millennium Falcon". Un connubio perfetto tra design acustico ed estetica cinematografica.

Studio Sound Service Millenium Falcon

Ciao Donato e grazie per averci concesso questa intervista. Non è la prima volta che ti facciamo qualche domanda per il blog MidiWare, ma le presentazioni sono d'obbligo: presenta Studio Sound Service.

Ciao Alessandro e tutti gli altri amici di Midiware! È sempre difficile presentare la società in cui ormai operi da anni, non l’ho fondata io perché ha una certa età (fondata da Fabrizio Giovannozzi nel 1983, ormai ha superato i 40!) ma è come una vera e propria casa. Ad oggi la società è composta da 6 professionisti con specificità e formazioni diverse al fine di fornire un servizio sempre più completo. Recentemente abbiamo avuto un bel regalo dal nostro amico e collaboratore Andy Munro che ha scritto queste due righe per presentarci al meglio nelle nostre nuove brochure e vorrei riproporle:

“SSS è un’affermata società di progettazione e consulenza specializzata in ogni aspetto dell’acustica e dei sistemi audio. Fondata nel 1983, SSS si è costruita una solida reputazione nella progettazione di spazi adibiti alle performance e alle registrazioni di livello internazionale, intervallando studi personali, strutture per la produzione cinematografica e televisiva, ambienti culturali e corporate. 

Grazie ad un’esperienza pluridecennale che combina competenze artistiche e tecniche, Studio Sound Service si impegna a far sì che ogni progetto abbia successo sia dal punto di vista sonoro che visivo.”

Millnenium Falcon Cinecittà

Negli ultimi anni sta spopolando l'audio immersivo, così come le applicazioni del Dolby Atmos. Ormai è possibile ascoltare musica in Atmos anche con le proprie AirPods o con una buona soundbar in casa. Questo come ha influenzato il tuo lavoro di acoustic designer?

Hai ragione, l’immersive audio è sicuramente la novità degli ultimi anni e come tutte le novità trova grandi supporters ma anche gli scettici, più legati al mondo classico della discografia. La posizione di Studio Sound Service è quella di avere rispetto di tutti. In questo periodo ho sentito discorsi del tipo “il mastering e l’analogico sono morti definitivamente” oppure “non ho capito perché dovrei ascoltare il suono del sax proveniente dal soffitto”. La verità sta ovviamente nel mezzo; quando hai una nuova dimensione per lavorare non è detto che tu non possa continuare a fare anche la tua produzione musicale di prima. Piuttosto, a mio parere, bisogna ancora esplorare il nuovo formato e creare una vera e propria letteratura artistica dell’audio immersivo che possa dare ancora più valore alla tecnologia. Studio Sound Service nel 2021 è diventato il partner italiano di Dolby (Dolby Certified Service Partner) per poter lanciare e poi supportare il programma Dolby Atmos Music, che, pur essendo l’ultimo arrivato, ad oggi è forse il più prolifico in termini di release (rispetto a cinema e broadcast, basta pensare che ogni singolo distribuito da una major ha ormai la versione in dolby atmos e che in questi 3 anni è stato rimasterizzato una buona parte del catalogo dei big italiani). Parlando più in dettagli del nostro lavoro, il progetto acustico di una sala immersiva non è completamente diverso da quella di una sala con ascolto stereo, se non per qualche accortezza. In particolare il fronte dello studio completamente riflettente che si faceva in alcune situazioni stereo qui si tende ad evitare perché la propagazione sonora non è più direzionale dal fronte ma gli speaker rear surround sono praticamente posti sul retro e puntano verso il davanti, quindi è importante considerare un modo per evitare riflessioni provenienti dal muro frontale. Oltre a questa cosa specifica, la tendenza mi sembra che sia quella di fare sale sempre più “assorbenti” con un tempo di riverberazione controllato, è impossibile lavorare altrimenti, soprattutto a causa delle prime riflessioni che si comportano come sorgenti virtuali aggiuntive, ma anche in un ambiente molto diffuso, senza prime riflessioni ma con una riverberazione più lunga, non si ha un monitoring perfetto di quello che accade. Dallo studio agli altri ambienti cambia molto, si deve ancora costruire una letteratura tecnica per il trattamento di immersive room per scopi consumer. Discorso a parte per i fortunati che si possono costruire home cinema di alto livello che sono progetti che stiamo già seguendo da anni in giro per il mondo. Il car audio a mio parere darà un grande impulso all’utilizzo sempre più estensivo della tecnologia.

È di recente costruzione la sala atmos di Cinecittà "Millennium Falcon". Come è nato questo progetto?

Per rispondere a questa domanda, prima di tutto bisogna spendere due parole sul posto in cui è stata realizzata. La Sala A di Cinecittà è una sala storica in cui sono passati tutti i big della cinematografia italiana, da Fellini in poi, ed è stato un onore poterci lavorare. La Sala A fu costruita in una vecchia “Scoring Stage”, ovvero una sala di registrazione orchestrale, tanto è vero che dietro al baffle delle casse è presente una vecchia camera riverberante (ora usata come locale tecnico) e sul retro era presente una vera e propria regia. Dopo aver fatto il progetto della nuova Sala A, tutti si sono chiesti quale fosse il modo migliore per utilizzare la vecchia regia… e da lì, in un momento di grande entusiasmo, è scaturito il Millennium Falcon! La richiesta è stata quella di fare una sala Dolby Atmos Home Entertainment, per poter lavorare a progetti broadcast e fare premix theatrical e utilizzabile anche come sala di quality control per capire come rende un progetto theatrical in una sala più piccola, più “home theater oriented”. L’aspetto architettonico di queste sale ha per noi un approccio in continua evoluzione. Con questa visione le storiche geometrie di Cinecittà in questa sala spostano i propri limiti fisici e concettuali per mettersi in discussione. La rielaborazione della Sala A, che è nata prima, ha portato a una reinterpretazione geometrica delle forme, pur mantenendo un riferimento cinematografico adeguato al contesto. Sappiamo che è stato un po’ azzardato ma abbiamo ricevuto un riscontro molto positivo sia dai responsabili di Cinecittà che dai tecnici interni che usano la sala quotidianamente.

Millenium Falcon Cinecittà 2

L'estetica della sala è bellissima e rappresentativa. In più di un'occasione ci hai parlato della necessità di coniugare un ambiente esteticamente gradevole, dove il professionista passa molte ore tutti i giorni, al design acustico. È stato complicato in questo caso?

Ti ringraziamo dei complimenti! Si in effetti è questa la nostra “mission”, combinare la nostra esperienza nell’ingegneria acustica con l’architettura per cercare di progettare ambienti che non siano soltanto tecnicamente adeguati per poter lavorare con l’audio a livelli professionali, ma spazi in cui poter passare nel modo migliore possibile diverse ore al giorno. 

I monitor scelti per questo setup sono Genelec. Potresti spiegare quali modelli sono stati scelti e perché?

S360 per il frontale dietro schermo (in inglese “screen speakers”) e 8341 per i surround e ceiling e infine il sub 7382 che è veramente “tosto”, infilato sotto lo schermo. Sicuramente Genelec è il brand più utilizzato per sale Dolby Atmos Home Entertainment, rappresenta uno standard di alto livello per la Industry. Inoltre le S360 rispecchiano molto il gusto dei fonici che provengono dal mondo del cinema e post per l’horn che suona effettivamente diverso da altri modelli con tweeter e meglio si adatta a queste situazioni.

 Quali sono i progetti futuri per Studio Sound Service?

In questo momento, per le audio Facility, a parte Cinecittà, stiamo lavorando con Iyuno in giro per il mondo e abbiamo cantieri aperti un po’ dappertutto (Los Angeles, Città del Messico, Berlino, Parigi, Hong Kong, Shanghai etc.) e stiamo seguendo diversi progetti di studi musicali in Italia e in Europa. Stiamo lavorando per espandere all’estero il nostro lavoro degli studi musicali, dato che è un settore sempre più ristretto e ci sono nuovi mercati che hanno anche bisogno delle nostre capacità. Parallelamente lavoriamo in tanti altri settori (acustica architettonica e edilizia, teatri, uffici e sale conferenza, ospedali e stadi) in collaborazione con molti studi professionali e sicuramente la nostra esperienza in ambito dell’acustica musicale e cinematografica rappresenta un valore aggiunto.

Grazie per aver dedicato del tempo per rispondere alle nostre domande. In bocca al lupo per i vostri futuri progetti professionali.

Grazie a voi!